domenica 10 febbraio 2013

Seconda avventura!

Marcello su Pro Natura
La mattina di mercoledì 6 febbraio  partiamo in tarda mattinata per portarci in un posto nuovo per noi, Giaveno. Dopo un lungo viaggio durato neanche 30 minuti arriviamo al primo masso, visibile dalla strada che porta da Trana a Giaveno. Il sasso è chiamato Masso Ratti per la targa dedicato al cavaliere del lavoro Giuseppe Ratti (così è scritto sulla targa attaccata al masso). L'altezza ci spaventa, ma noi siamo preparati e per prima cosa proviamo i passaggi con la corda! Anche se per qualcuno 6 metri possono sembrare una banalità, vedere il paratore grosso come un puntino con le braccia in alto che dice: "è meglio se non guardi in basso!", a me fa veramente paura. Comunque, una volta stabilito che i movimenti non erano difficili, soprattutto quelli in alto, prima Marcello e io subito dopo decidiamo di salire fino in cima senza corda, che emozione! Anche se i passaggi provati erano solo un 6b (a cui abbiamo dato il nome Pro Natura) e un 7a+ (già chiamato Alta definizione) superare la paura dell'altezza ci ha fatto divertire.
Masso dei Dogali
Scendiamo e ripartiamo subito per un altro sasso poco più avanti, soprannominato Masso dei Dogali, segnalato da Paolo Leoncini. La prima impressione è stata fantastica: una palla grigia in mezzo al prato, sembra un sogno! I passaggi sono altrettanto belli, soprattutto un blocco liberato da Paolo, gradato 7c+, che di 7c+ ha ben poco: siamo stati respinti immediatamente, siamo riusciti a fare solamente pochi singoli. Intorno al masso abbiamo provato e liberato qualche altro blocco, dal 6b al 7a, ma sicuramente il masso nasconde qualcosa di più difficile, oltre al blocco di Paolo. Troppo stanchi per continuare, decidiamo di rimandare la salita alla prossima avventura, il masso da lì non si muove, ma è troppo bello per non tornarci!

venerdì 8 febbraio 2013

Prima uscita: Trana

Stefano su Navigator
La nostra prima uscita ha avuto come destinazione Trana, un paesino a ovest di Torino che nasconde alcuni resti di roccia interessanti. Il primo luogo che abbiamo visitato è chiamato Pietra Salomone, imponente e strapiombantemacigno nascosto tra gli alberi. La linea regina di questo masso è Navigator, un traverso che circumnaviga tutta la roccia, aperto da Marzio Nardi qualche anno fa e ripetuto dai big dell'arrampicata italiana. Come riscaldamento scegliamo la fessura di 7a, che non crea problemi a Marcello ma mi lascia terrorizzato a terra, l'incastro di dita a 2 metri di altezza mi fa troppa paura per arrivare in cima. Decidiamo di provare Navigator, Marci dopo poco tempo cade alla fine della partedura, e io dopo 2 tentativi della giornata (lo avevo già provato in passato) riesco a raggiungere la presa finale e portarmi a casa questa reliquia dell'arrampicata. La parte strapiombante del masso nasconde altri passaggi, così proviamo Damocle 7c, ma ci arrendiamo all'altezza spaventosa. A testa bassa proviamo un blocco sullo spigolo del masso, 7b+ chiamato Buon Compleanno, liberato anni fa da Andrea Branca e Maurizio Puato, ma il muschio non ci permette di uscire. Così abbandoniamo i nostri progetti e rimandiamo le salite di questi 2 blocchi, promettendoci di tornare con corda per provare i passi alti e spazzola per pulire le erbette.

Masso della Casaccia
Troppo stanchi per scalare, andiamo a far visita al Masso della Casaccia, sempre a Trana. Da lontano ci aveva illuso, i grandi strapiombi che avevamo visto dalla strada in realtà erano solo uno strapiombino con un passaggio di 7a, che prima o poi ripuliremo, e proveremo anche uno spigolo nascosto all'apparenza non troppo duro. Torniamo a casa stanchi e soddisfatti per aver rispolverato alcuni vecchi movimenti, pronti per una nuova avventura alla scoperta di boulder!

Stefano

What is BoulderBusters?

Vi starete chiedendo: cos'è questo BoulderBusters? Chi c'è dietro questo nome?
BoulderBusters nasce da un'idea sognata da Stefano Ghisolfi e Marcello Bombardi, due giovani arrampicatori di quartiere che hanno deciso di esplorare i massi nei dintorni di Torino e di condividere le loro esperienze su questo blog. Durante le giornate di sole, questi ragazzi hanno iniziato a riscoprire l'arrampicata su blocchi vicino a casa, e a cercare nuove linee e nuovi passaggi emozionanti. Ad ogni masso visitato seguirà una notizia, documentata da foto e video, con la spiegazione su come trovare il masso per poter condividere queste esperienze con tutti gli appassionati del boulder. Naturalmente BoulderBusters è un progetto aperto a tutti, chiunque può unirsi al gruppo dei boulderbusters (il nome deriva da ghostbusters, per chi non l'avesse capito) e contribuire alla caccia di blocchi! Quindi crash pad in spalla, scarpette ai piedi e si parte!

Stay tuned!